STUDIO RIVETTA

FINANZA & ECONOMIACONTINUI A NON INVESTIRE PERCHÉ HAI PAURA DI PERDERE IL TUO CAPITALE?

CONTINUI A NON INVESTIRE PERCHÉ HAI PAURA DI PERDERE IL TUO CAPITALE?

Da inizio anno 2022 i mercati azionari hanno registrato un forte aumento della volatilità.

Causa di questa situazione è principalmente l’aumento dell’inflazione avvenuto sia negli Stati Uniti, sia in Europa. Questo fatto ha determinato la reazione delle Banche Centrali che hanno aumentato, ed aumenteranno nei prossimi mesi, i tassi di interesse, generando una riduzione degli utili delle aziende e dunque un calo del valore delle azioni. Quindi i mercati, e di conseguenza gli investimenti, perdono di valore.

Tralasciando altre riflessioni di tipo macroeconomico, e assumendo il punto di vista degli investitori possiamo asserire che in passato l’inflazione poteva essere in parte recuperata semplicemente con i rendimenti derivanti dal conto corrente o da altro strumento di breve durata. Alle attuali condizioni, con i tassi sulla liquidità a zero e l’effetto inflazione che svaluta il capitale si ha la certezza di perdita di valore reale nel tempo.

Nel grafico, è possibile osservare l’effetto di un tasso di inflazione al 2% annuo (oggi è ben al di sopra) su un capitale di 200.000€. In un periodo di 10 anni il valore reale scende ad euro 163.414, mentre in un periodo di 20 anni il potere d’acquisto si riduce fino a 133.521 euro.

 

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Abbiamo eseguito un’ulteriore analisi. 

Di seguito i dati relativi ad uno studio condotto relativo alla performance di un capitale di un investimento bilanciato. Dalla tabella si evince come l’investimento bilanciato abbia fatto recuperare potere d’acquisto al capitale investito proteggendolo dall’erosione dell’inflazione. La volatilità di un investimento finanziario è superiore a quella della liquidità così come il rischio associato, ma, numeri alla mano in un arco temporale di medio-lungo termine investire è la strada migliore per conservare il capitale.

 

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Pertanto, si può affermare che non occuparsi del proprio capitale, lasciandolo in liquidità, espone ad una ragionevole certezza di perdita di valore dello stesso, anche se in termini nominali non sarà percepita. 

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